Nato nel 1996 il Consorzio di Tutela del formaggio Murazzano DOP ha avuto il merito di codificare i disciplinari produttivi della famosa Tuma di Langa. Il consorzio ha sede a Bossolasco, promuove e valorizza questa storica denominazione di formaggio piemontese, sempre più unica, a causa della rarità della Pecora di Langa che negli anni 60 contava oltre 40mila capi ridotti ai nostri giorni ad appena duemila.

All’estinzione contribuisce anche il lupo che travalica dalla vicina Francia e non soltanto attacca ma spaventa le pecore riducendone la produzione di latte e rendendo sempre più a rischio l’attività di questi produttori. Perché il prodotto possa essere immesso sul mercato con il nome di Murazzano DOP, dovrà essere applicato il tradizionale logo blu del Consorzio, costituito dalla lettera M ottenuta da una forma a cui manca una fetta, con annesso il codice dell’azienda e i sigilli numerati in progressione. Grazie a questi elementi il consumatore consapevole può diffidare dalle tante imitazioni.

Cenni storici

Si narra che se volete conoscere la Langa vi addentrerete in un mondo diverso, più selvaggio: l’Alta Langa. A Mombarcaro, nelle mattine senza nebbia, potrete scorgere il mare. A Bossolasco, Serravalle, Somano, sentirete il profumo delle rose misto a quello delle foglie bruciate dei noccioleti. Vi ritroverete in una terra orgogliosa, che attraverso alla guerra partigiana resistette ai tedeschi. Scoprirete la Langa magica di Paroldo, con le sue leggende sulle masche, comunemente conosciute come streghe. A Murazzano, dove abita la pecora di Langa, potrete assaggiare uno dei formaggi più antichi del Piemonte. Un formaggio talmente squisito che pure il Diavolo provò a portarselo all’inferno e per rubarlo si tramutò in un corvo, ma un giovane valoroso lo riconobbe e lo buttò in un pozzo. Sulla cresta di queste alte colline che possono superare gli 800 metri vedrete una terra di povertà contadina, ma anche un’oasi felice ricca di tesori botanici. Con un clima mite in inverno e fresco d’estate, la flora alpina convive qui in armonia con quella mediterranea, e le pecore quando vanno al pascolo sono attese da un ricco banchetto di erba e fiori, capace di trasmettere al latte i profumi che rendono unico il Murazzano- non solo un formaggio, ma un tratto culturale che distingue da sempre il popolo di queste colline e lo unisce in quel sapore unico nei cinquanta comuni della denominazione.